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La località più rinomata è forse Pulau Sipadan, una macchia verde che galleggia nel blu del Mar di Celebes, situata 35 chilometri al largo della costa. È la parte emersa di un vulcano sottomarino che si è formato milioni di anni fa e sale alla superficie da oltre 600 metri di profondità.

Il fondale attorno all’isola precipita nel blu con pareti quasi verticali, è il regno dei grandi pelagici che l’hanno resa famosa: squali grigi, martelli e, appoggiati sul fondo, pinna bianca e leopardo; migliaia di barracuda di grossa taglia, banchi compatti di carangidi che mandano bagliori argentati, entrare e nuotare nel lento vortice che essi formano procura una emozione davvero forte. Altra peculiarità sono le decine di tartarughe che si incontrano a ogni immersione. Il muro corallino è abbellito da enormi gorgonie, da spugne di eccezionali dimensioni e da tutto il campionario dei colorati abitanti del reef. Al momento l’isola è chiusa al turismo e non vi si può soggiornare, ma ci si può immergere lungo le sue pareti con brevi escursioni da Kapalai e Mataking. Poco distante da Sipadan si trova appunto Kapalai, regno delle “muck dives”, termine con il quale i subacquei indicano le immersioni finalizzate alla ricerca di rare e spettacolari forme di vita di piccole dimensioni. La ricchezza e la varietà di soggetti che si possono incontrare esplorando questi fondali è entusiasmante. Per gli appassionati di macrofoto è il paradiso. È uno dei pochi posti dove si può assistere al corteggiamento e all’accoppiamento dei Mandarin, piccoli dragonet dall’aspetto buffissimo e dalla colorazione spettacolare. La danza “nuziale” li vede abbracciati l’uno all’altra mentre nuotano verso l’alto.
Pesci foglia si incontrano numerosi appoggiati sui coralli e altri scorpenidi di varie specie stanno appostati in attesa del pranzo. Le anemoni sono rigogliose e ospitano decine di pesci pagliaccio di varie specie. Il fondale non offre solo spunti interessanti per gli amanti delle piccole forme di vita bentonica, ma è ricchissimo di vita corallina e la visibilità è ottima.
A poco più di 15 minuti di barca da Kapalai si trova l’isola di Mabul, con caratteristiche subacquee alquanto simili a Kapalai, ma con un’ambientazione esterna completamente differente, a partire dal numero di subacquei che possono essere ospitati. A Mabul, infatti, ci sono tre resort con oltre centoventi camere, mentre Kapalai è un raffinato villaggio su palafitte dall’ambientazione particolare e di grande fascino.
Un piccolo aereo ci porta da Kota Kinabalu a un atollo corallino distante oltre 300 chilometri dalla costa occidentale del Sabah: fino al 1985 era solo un anello madreporico sbucato in superficie da oltre 2000 metri di profondità in mezzo al Mar Cinese Meridionale, poi il governo malese, reclamandone il possesso, ha creato un’isola artificiale e una pista di atterraggio riempiendo una parte della laguna dell’atollo di Layang Layang. L’isola è sulle rotte di migrazione di migliaia di uccelli che invadono i tre quarti della superficie emersa (pista di atterraggio compresa), tra un tuffo e l’altro camminare tra questo tappeto di pennuti e nidi è un’esperienza difficile da raccontare, incredibilmente coinvolgente.
La barriera che costituisce l’atollo è uno dei cinque reef ancora incontaminati di tutto il territorio malese. Le numerose specie di coralli duri e molli godono di ottima salute e sono un habitat ideale per le cinquanta specie di pesci farfalla e per le centinaia di altre specie di pesci che hanno fatto di questo atollo la loro casa. I punti di immersione sono circa quattordici e hanno caratteristiche molto simili: il reef presenta una prima terrazza a circa 5 metri di profondità per poi sprofondare nel blu dell’abisso oceanico, sono quindi da affrontarsi come classiche wall-dive. Lungo i pendii si nuota in mezzo a vere foreste di enormi gorgonie che si protendono dalla parete, nel blu pattugliano squali grigi e altri pelagici come barracuda, banchi di tonni, carangidi e spesso, a bassa profondità, si assiste al passaggio di formazioni di giovani mante che volano maestose incontro al plancton portato dalla corrente.
Ma la vera attrattiva del posto sono gli squali martello: avvistarli è quasi sempre possibile, ma spesso, purtroppo, al di là dei limiti di profondità dell’immersione sportiva. A volte qualche esemplare isolato nuota in prossimità del reef molto vicino ai sub, ma lo spettacolo è dato dai grandi gruppi composti da centinaia di individui che nuotano contro la corrente con il loro inconfondibile incedere ondeggiante. Lankayan è una piccola isola che si innalza dalla piattaforma continentale del Mar di Sulu, a nord del Sabah. Una veloce galoppata a bordo di uno dei motoscafo del diving porta da Sandakan ad approdare su un’isola dove sembra che il tempo si sia fermato: orlata da una splendida spiaggia bianca, è dominio inestricabile di una fitta foresta di alberi di alto fusto come pandani e casuarine. L’insediamento umano è tutto raccolto in un angolo dove sorgono gli chalet in legno annegati nella vegetazione: anche se non siete subacquei, ma amate il contatto vero con la natura e la privacy, regalatevi una vacanza a Lankayan! Le immersioni attorno all’isola sono tutte estremamente interessanti e, a parte le forme di vita meno visibili ma assolutamente spettacolari, la costruzione madreporica è al massimo del suo splendore. Appoggiati al fondo ci sono due relitti, una motovedetta giapponese il cui affondamento risale all’ultima guerra e un peschereccio confiscato a pescatori di frodo cinesi: quest’ultimo ha fatto la fine che meritava e oggi è meta di una delle più avvincenti immersioni che si possano immaginare. Non dimenticate: da marzo a maggio le calde e tranquille acque prospicienti Lankayan sono frequentate da numerosi squali balena, un appuntamento da segnare sull’agenda! Mataking, l’ultima perla scoperta, è situata sulla piattaforma continentale a 50 miglia dalla costa orientale del Sabah e a circa un’ora di barca dalla più rinomata Sipadan. La qualità e varietà dei siti di immersione sono ottime; si inizia dall’House Reef, che dista pochi metri dalla splendida spiaggia dove si incontrano gruppi di Platax, chirurghi, carangidi e bande di enormi pesci pappagallo dal corno, una straordinaria palestra per la macrofoto.
Da non perdere le immersioni in parete, come per esempio D’Wall, dove sono all’ordine del giorno avvistamenti di pelagici in grande quantità come barracuda, carangidi e anche squali di barriera.
La vita corallina è rigogliosa, madreporari e soft coral si sviluppano in grande concentrazione e con dimensioni e colori spettacolari, si avverte subito che il fondale è praticamente ancora vergine e non frequentato. I divemaster sono molto attenti e durante l’immersione indicano una serie infinita di soggetti