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L'antica Persia

L'Iran, in persiano "paese degli Ariì", appartiene all'Asia Centrale e fino al 1935 era conosciuto come Persia.

L'Iran è la culla di una delle civiltà più belle e antiche del mondo. Dal 1 aprile 1979, in seguito alla Rivoluzione iraniana che portò alla destituzione dello scià Reza Pahlavi, l'Iran è divenuto una Republica Islamica democratica con tendenza teocratica. È un paese molto esteso (grande come Regno Unito, Francia, Spagna e Germania messi insieme) ed è uno degli stati più montuosi al mondo, con il paesaggio dominato da vasti altopiani e catene montuose, che separano tra loro i vari bacini idrografici, le poche pianure (in corrispondenza del Golfo Persico e del Mar Caspio) e le regioni desertiche. 

Iran: un Paese con una grande storia

Ciro il Grande, Alessandro Magno e Tamerlano: questi alcuni dei personaggi che vengono alla mente pensando a chi ha fatto la ricca e antica storia dell'Iran! Sono stati ritrovati resti che risalgono a ben 8.000 anni a.C.anche se la nascita della prima città risale alla fine del IV secolo a.C. Nel 550 a.C. Ciro il Grande costituì l'impero achemenide che si espadeva da Babilonia all'Egitto. Nel 334 a.C. l'impero cadde sotto il dominio di Alessandro il Grande e dopo di lui la Persia passò sotto il dominio ellenico. Seguì un periodo caratterizzato da varie guerre che, se da un lato portarono all'indebolimento politico del paese, dall'altro mantennero sempre alto il suo livello culturale e artistico.

Nel VII secolo le continue guerre romano/persiane e i conflitti interni portarono all'invasione araba e islamica. L'islamizzazione fu lunga e graduale e non senza conflitti, ma il paese ritrovò tranquillità e rifiorirono le scienze e l'arte sotto il califfato degli Abbasidi, l'aristocrazia araba fu sostituita da quella persiana e iniziò la cosiddetta "epoca d'oro islamica" che raggiunse il proprio culmine nel XI secolo. Dopo l'invasione mongola a opera di Gengis Khan, che devastò il paese, nel 1370 il controllo dell'Iran fu assunto da Tamerlano e l'impero Timuride durò per 156 anni, anche questo periodo fu caratterizzato da violenze nei confronti della popolazione locale. Quando la dinastia cadde, la Persia si ritrovò divisa e riacquisì la propria unità solo grazie ai Savafidi, che la riportarono all'antico splendore creando un forte senso nazionalistico. Nel XIX secolo la Persia divenne teatro della rivalità tra l'Impero britannico e l'Impero russo zarista, i quali nel 1907 si accordarono per la spartizione del paese.

Dopo la Prima guerra mondiale ascese al potere Reza Pahlavi: fu eletto Scià di Persia e assunse tutti i poteri. Portò il paese ad alti livelli sia di organizzazione amministrativa che culturale e politica, fu poi esiliato in seguito alle vicende susseguite alla Seconda guerra mondiale e alle lotte per aggiudicarsi il controllo sulle società petrolifere da parte degli stati occidentali. Nel 1053 lo Scià tornò nel paese e governò fino all'avvento della Rivoluzione islamica nel 1979 con il rientro in Iran dello Ayatollah Komeini e la proclamazione della Republica Islamica. 
Questo breve excursus storico è indispensabile per capire l'evoluzione artistica, architettonica e culturale del paese.

L'elemento guida che caratterizza l'architettura iraniana è il proprio simbolismo cosmico "per il quale l'uomo è messo in comunicazione e partecipazione con i poteri del paradiso". Tale tema, condiviso virtualmente con altre culture asiatiche, ha dato unità e continuità all'architettura della Persia ed è stato una delle fonti principali nella scelta dei suoi caratteri espressivi. Proprio nell'architettura si è avuta la massima espressione della cultura iraniana, non esistono edifici banali, persino i padiglioni all'interno dei giardini denotano nobiltà e dignità, e anche il più umile dei caravanserragli trasuda fascino.

L'Iran è una regione tutta da scoprire ricca di luoghi storici e artistici che a viaggio finito vi faranno sempre ripensare a questa esperienza con occhi sognanti.

Teheran

Capitale dell'Iran dal 1786, si trova tra il Dasht-e Lut, un vasto deserto di sale e uno dei luoghi più caldi della terra, e la catenza di Alborz. Nata come un villaggio, nel tempo Teheran si è estesa ed è diventata il centro politico, economico, amministrativo e culturale del paese, nonché una delle metropoli più grandi al mondo. Nonostante la città sia costituita perlopiù da edifici nuovi, il passato è ancora presente con tracce ben visibili. 

Palazzo del Golestan (Palazzo dei fiori), è l'ex residenza dello Scià e residenza storica della dinastia reale Qajar, nonché monumento più antico della città, costruito tra il 1524 e il 1576; nel 2013 è stato riconosciuto patrimonio dell'umanità dall'Unesco. L'edificio è un bell'esempio dell'architettura persiana tradizionale, circondata da due meravgliosi giardini. Al suo interno si possono visitare il Museo etnologico e il Museo della Pittura.

Piazza Meydane Azadi (Piazza della libertà) si trova all'inizio della superstrada Teheran-Karaj. Al centro della piazza si erge la Torre della libertà, una modernissima torre che è uno dei simboli emblematici della città e omaggio al 2.500° anniversario della fondazione dell'Impero persiano. Fu costruita nel 1971 dall'architetto Shah Mohammad Reza Pahlavi, è alta 45 m, realizzata in marmo bianco intagliato e nella forma vuole riprodurre le geometrie esistenti in natura. La struttura ospita un museo che conserva reperti del periodo achemenide, partico e islamico.

Il Museo dell'arte contemporanea (TMoCA) fu progettato dall'architetto Kamran Diba e inaugurato nel 1977 da Farah Pahlavi e accoglie una delle più vaste e complete collezioni di arte moderna e contemporanea iraniana. Il museo è ospitato all'interno del Palazzo Saadabad ed è situato in una posizione strategica della capitale, nell'area ovest del Parco delle statue, così chiamato perché al suo interno sono disseminate statue di grandi scultori e artisti quali Giacometti, Tanavoli, Marinetti e Moor. Il museo dispone di nove sale espositive e una biblioteca specializzata. Al TMoCA è possibile ammirare oltre 3.500 opere, delle quali molte realizzate da artisti internazionali. Tra le opere si annoverano quelle di Renoir, Lautrec, Gauguin, Picasso, Magritte, Pollock e Bacon.

Il Museo del tappeto è un omaggio a uno degli oggetti che simboleggiano questo paese: il tappeto persiano. Famosi in tutto il mondo per la pregevolezza e l'elaboratezza dei disegni, sono una parte inscindibile della cultura e dell'arte iraniane. Il museo espone tappeti annodati a mano risalenti al XVI secolo, fino ad arrivare a quelli dal gusto più moderno del XIX secolo.

Il Museo nazionale dell'Iran completato nel 1996 si è andato a sommare al Museo dell'Iran antico e al Museo dell'era post islamica, costituendo un unico polo. Questo è il primo museo a carattere scientifico del paese. Qui si possono trovare reperti preistorici, di epoca greca e medievale: ceramiche, oggetti in metallo, tessili e libri rari rinvenuti in tutta la regione.

Il Museo dei gioielli si trova in una stanza blindata all'interno della banca centrale dell'Iran ed espone i gioielli nazionali iraniani. Costituisce una delle collezioni di diamanti e altri gioielli più famosa al mondo, quasi tutti acquisiti durante il periodo safavide. Qui è possibile ammirare il Daria-e Nur, un diamante rosa di 182 carati considerato uno dei più grandi al mondo.

Il Palazzo di marmo, situato in centro città, è un edificio costruito completamente in marmo, come suggerisce il nome. Fu costruito tra i 1934 e il 1937 per volere dello Scià Reza per adibirlo a sua residenza familiare. Dopo una fase museale e un'altra di chiusura al pubblico, oggi il palazzo è stato adibito a museo delle arti. Oltre al meraviglioso giardino e alla cupola di piastrelle arabescate, è degna di nota la Sala degli specchi, al cui interno ci si immerge in una suggestiva atmosfera creata dai riflessi della luce.

Il Gran Bazar è composto da circa 10 km di corridoi, ognuno specializzato nella vendita di merci specifiche (sezione della frutta secca e delle spezie, dei tappeti, delle ceramiche, dei gioielli ecc...). Al suo interno ospita negozi di ogni sorta, banche, moschee e ingressi alla metropolitana. Il bazar è uno dei centri economici della città, anche se oggi buona parte del traffico commerciale si è spostato nelle zone nuove di Teheran.

Torre Milad, inaugurata nel 2008, è la torre più alta dell'Iran e la sesta del mondo con i suoi 435 m di altezza. Progettata dall'architetto Mohammad Reza Hafezi, è costruita in vetro e metallo, la struttura è a base ottagonale in omaggio alla tradizionale architettura persiana. Non è semplicemente una torre di comunicazione, ma un polo turistico al cui interno sono presenti una galleria d'arte, un centro riunioni e un centro commerciale, un hotel di lusso e svariati ristoranti.

Yadz

Capoluogo dell'omonima provincia, Yadz si trova al centro dell'Iran, in un'oasi tra i deserti del Dasht-e Kavir e del Dasht-e Lut ed è stata la prima città dell'Iran a essere dichiarata patrimonio dell'umanità dall'Unesco. La città risale al periodo dell'impero medo e nel tempo, complice la posizione interna, non ha subito danni in seguito alle guerre e ha mantenuto un'identità ben definita. Yadz è costruita secondo i dettami dell'architettura persiana ed è famosa per essere un importante polo per l'artigianato. Una passeggiata tra i vicoli del centro storico è ideale per godere appieno dell'atmosfera della città.

La sua caratteristica predominante è la presenza delle torri del vento (badgir), le  che svettano verso il cielo; sono sistemi di ventilazione "naturale" per risolvere il problema della climatizzazione sfruttando le correnti d'aria e portare un po' di sollievo in questa zona desertica.

Il Complesso Amir Chamkhamq è uno degli edifici simbolo di Yadz, ubicato nel suo centro storico, e comprende la moschea Amir Chamkhamq (o moschea Dehuk), un tekyeh, un caravanserraglio e un pozzo. Il complesso si sviluppa su tre piani e presenta una suggestiva facciata articolata in nicchie e archi, che di notte sono illuminati con luci arancioni e spiccano contro lo sfondo blu del cielo, incantando gli occhi dell'osservatore.

Yadz è uno dei principali centri dello zoroastrismo e uno dei più rilevanti centri della religione è il Tempio del fuoco (Atash Behram, "fuoco vittorioso"), costruito in stile architettonico achemenide in mattoni e circondato da un giardino abbelito da alberi da frutto. La storia vuole che la sacra fiamma custodita da un recinto di vetro ambrato arda ininterrottamente dal V secolo a.C.. A sud della città altra testimonianza del culto zoroastriano sono le Torri del silenzio, strutture preposte a deporre i cadaveri in modo da non contaminare la terra con le sepolture o l'aria con le cremazioni (la pratica oggi è caduta in disuso). A 60 km dalla città si trova il Tempio sacro di Chak Chak, una kaaba zoroastriana arroccata in cima a una montagna. Il nome della struttura è onomatopeico e vuole emulare il gocciolio dell'acqua della sorgente nascosta che cade nella grotta.

La Moschea del venerdì è uno degli edifici più importanti del XIV secolo dell'Iran ed è riportata sulle banconote iraniane da 200 rial. Costruita in stile azero, è facilmente identificabile a distanza grazie alla sua coppia di minareti e alla grande facciata completamente decorata con migliaia di piastrelle blu che formano stupendi mosaici. Anche l'interno della moschea è realizzato con piastrelle che danno vita a suggestive decorazioni.

Esfahan

La città è ubicata nell'Iran centrale e si trova a 1.590 m sul livello del mare, tra le montagne dello Zagros. Presenta un clima semiarido con siccità estiva, l'approvvigionamento di acqua passa dal fiume Zayandeh. Da Esfahan sono passate molteplici culture, tra le quali quella araba, mongola e afghana, e ognuna ha lasciato una traccia di sé. Molte delle opere architettoniche risalgono al Cinquecento e si devono allo scià Abbas I il Grande. 

La Moschea dello Scià, eretta nel 1629, è uno dei capolavori dell'architettura persiana più rilevanti ed è la principale moschea della città. Dal 1979 è patrimonio dell'umanità dell'Unesco. La struttura si staglia imponente con il suo portale di 30 m e i due minareti di 42 m, sul lato sud di piazza Naqsh-e jahàn.

Sempre su piazza Naqsh-e jahàn si trova Palazzo Ali Qapu (dal turco "soglia regale"), l'antico palazzo degli scià di Persia. L'edificio si sviluppa su sei piani e frontalmente si apre in una grande terrazza. Nel passatoil palazzo era luogo d'incontro tra lo scià e visitatori importanti, oggi è adibito a museo.

La Moschea del venerdì è l'esempio più emblematico di architettura selgiuchide in Persia. L'edificio è strettamente inglobato all'interno del tessuto urbano grazie ai molteplici accessi sparsi lungo le mura. Presenta decorazioni che si rifanno a stili diversi e che miscelano motivi geometrici a motivi floreali.

Il Museo della musica è stato inaugurato nel 2015 a opera di due musicisti iraniani appassionati di musica tradizione. Durante la visita, oltre che osservare gli strumenti, è possibile anche vedere come sono suonati o sentirne il suono attraverso riproduzioni audio.

Sul fiume Zayandeh si può ammirre il Si-o-se Pol ("ponte dei 33 archi"), uno degli undici ponti di Esfahan. Il ponte fu commissionato nel 1602 ed è forse l'esempio più famoso dei ponti costruiti dai Safavidi. Le due file di 33 archi la notte si illuminano dando vita a uno spettacolo suggestivo. All'inizio del ponte è posta una passerella che ha permesso la costruzione di una sala da tè. Altro ponte famoso è il Ponte Khaju, eretto sulle rovine di un vecchio ponte risalente all'epoca di Tamerlano. Il ponte è stato progettato per far risaltare la bellezza del fiume, ma al contempo è anche una diga e presenta molte paratoie sotto gli archi in modo da regolare il flusso del fiume.

Shiraz

Capitale della Persia dal 1750 al 1794, conserva ancora oggi un'atmosfera da favola che si sprigiona dai suoi giardini, dai bazar e dalle strade.

La Cittadella di Karim Khan si trova nel cuore di Shiraz e prende il nome dall'omonimo reggente. Durante il dominio della dinastia Zand, fu utilizzata come residenza reale e nel periodo Qajar come sede del governatore e successivamente è stata adibita anche a prigione.

Nei Giardini Musalla si trova la Tomba di Hafez, il luogo di riposo di Hafez, uno dei più grandi poeti persiani, che in molte delle sue poesie descrive i giardini che ora sono luogo del suo ultimo riposo. La costruzione fu realizzata postuma sulla tomba del poeta, circa sessant'anni dopo, per volere del governatore di Fars. La cupola di rame è sorretta da otto colonne di 10 m e nella parte interna presenta un bellissimo mosaico.

La Moschea Vakil ("reggente") è una delle moschee più belle dell'Iran, il nome deriva da Karim Khan, fondatore della dinastia Zand, che si faceva appunto chiamare "reggente". A differenza delle classiche moschee, presenta due soli iwan invece dei canonici quattro, inoltre non presenta cupole nè minareti. La moschea fu l'ossesisone dello scrittore Pierre Loti, grazie all'incantevole decorazione naturalistica di alberi e ghirlande di fiori appassiti e alla suggestiva sala di preghiera sostenuta da 48 colonne monolitiche.

Il Giardino di Eram (o "Bagh Eram", giardino del paradiso) è un vasto spazio che ospita anche un palazzo. Progettato nel XX secolo, fu prima di proprietà dei reali dell'Iran e poi dell'università di Shiraz, che oggi lo utilizza come museo.

Persepolis

Il nome deriva dal greco e significa "città dei persiani", è la città sacra fondata da Dario nel 524 a.C. per celebrare il 21 marzo, giorno della festa del Nowruz, e data alle fiamme nel 330 a.C. dai soldati di Alessandro, che in questo modo distrussero il cuore pulsante di questa civiltà. Persepolis vide l'affermarsi di uno degli imperi più grandi dell'antichità, guidato da formidabili condottieri quali Serse, Ciro il Grande e Dario il Grande.

Tra le rovine di Persepolis è possibile ammirare la Porta di Serse (conosciuta anche come Porta di tutte le nazioni), un maestoso portale con a guardia due giganteschi tori in pietra, l'Apadana, il più grande dei palazzi del complesso di Persepolis usato da Dario per le udienze, il Palazzo delle 100 colonne, adibito a ricevere le delegazioni più importanti. Il complesso è collocato su una terrazza di quattro livelli. Il sito offre a ogni passo un bassorilievo, un'iscrizione o un reperto, testimoni della gloriosa storia della città.

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